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  • La pendenza di un preesistente rapporto di lavoro a tempo indeterminato, ancorché in regime di aspettativa, con la medesima P.A. attesta nello stabilizzando l’assenza dello stato di lavoratore precario, presupposto necessario per la legittimità della deroga alla regola imperativa del concorso pubblico. Tanto afferma la suprema Corte di cassazione, Sez. lav., con l’ordinanza 14 novembre 2023 n. 31656.

  • La legge che limita il beneficio ai docenti di ruolo è contraria alle norme UE: ne hanno diritto anche i precari incaricati di supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche

  • La sentenza 15 novembre 2023, n. 46099 della Corte di cassazione penale opera una approfondita ricognizione dei poteri come competono al giudice delegato nell’udienza di verifica della domanda di insinuazione proposta dai creditori del proposto o, comunque, dei cespiti confiscati (nella specie società e consorzi). In particolare, la pronuncia riconosce al giudice la facoltà di dichiarare la prescrizione dei crediti azionati (nella specie da due legali per competenze professionali allegate come non saldate), contrariamente a quanto accade nelle procedure concorsuali in cui è onere del curatore provare la sussistenza di fatti estintivi o modificativi della pretesa creditoria. Dall’esclusione del proposto nella fase della verifica dei crediti e dalla mancata assegnazione all’amministratore dei beni confiscati della rappresentanza dello stesso discende la non deferibilità da parte del credito, cui la prescrizione sia stata opposta, di deferire giuramento decisorio.